Il metodo convenzionale per classificare il rischio sismico delle costruzioni
Le Linee Guida approvate all’unanimità dal Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, presieduto dal Presidente ing. Massimo Sessa, in data 20 febbraio 2017 e fatte proprie dal Ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio con Decreto Ministeriale n.58 del 28 febbraio 2017 [1] sono lo strumento essenziale per usufruire dei benefici fiscali previsti dalla Legge di Stabilità 2017, in pratica il cosiddetto Sismabonus.
Una occasione storica, se correttamente corredata da regole adeguate per l’ottenimento delle previste facilitazioni fiscali, per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo nazionale nelle zone sismiche [2] [3] [4] [5]. Le Linee Guida sono un documento volutamente semplice e sintetico, data l’importanza applicativa: si è cioè voluto fornire ai Tecnici uno strumento molto snello e di semplice comprensione, che fosse quindi di immediata applicazione. In particolare, non introducono alcun concetto tecnico nuovo rispetto alle Norme tecniche per le costruzioni [6]. Ciò sarà descritto sinteticamente nel seguito facendo riferimento al “metodo convenzionale” che è l’unico considerato dalle Linee Guida qualora si intenda procedere con interventi che facciano migliorare la costruzione di due o più Classi di rischio. Le Linee Guida considerano anche regole semplificate, fornite per edifici in cemento armato, edifici in muratura e edifici industriali, qualora si voglia migliorare di una sola Classe di rischio effettuando le verifiche previste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni per gli interventi locali; tali metodologie semplificate non verranno descritte e si rimanda per esse ai relativi principi descritti nelle Linee Guida.